Ho iniziato a servire il Signore fra i non raggiunti nel 2013. Ho visto miracoli nei posti e nelle situazioni più buie… eppure, dopo 12 anni, ci sono ancora quelle settimane difficili in cui le sfide sembrano giganti.
La solitudine, il senso di alienazione, le porte chiuse di fronte a noi, il caldo estenuante del deserto, i problemi di salute, le notti insonni e quindi la mancanza di concentrazione, il peso del gigante oppressore che è l’Islam (spiritualmente potrebbe essere rappresentato come se fossimo in una stanza buia in cui si ode una voce che per tutto il tempo proclama menzogne e morte): queste sono alcune delle pressioni che viviamo sul campo.
Ci sono giorni di forte scoraggiamento, e la mente elabora questi:
“Mi manca la chiesa”,
“Pagherei per poter abbracciare un’amica in questo momento”,
“Alcuni giorni ho a malapena le forze necessarie per prendermi cura di mio figlio e della casa”,
“Mio figlio avrà degli amici?”,
“Da due mesi ho dolore di testa tutti i giorni. Passerà?”,
“Servirà a qualcosa questo grande sforzo?”,
“Non sono accettata in questa cultura”,
“Non so se imparerò mai bene a parlare l’arabo”,
“Sono stanca”…
Nonostante sia una Figlia di Dio, alcuni giorni lotto con queste congetture.
La polvere del deserto spirituale di questa Nazione del Medio Oriente si attacca addosso.
“… Ma io so che il mio Redentore vive
e che alla fine si alzerà sulla polvere.”
Una Parola, la Sua, e tutto cambia. Ancora una volta il mio Redentore mi salva, mi trasforma, mi libera, mi guarisce e nella mia debolezza, per la Sua Potenza, le Nazioni lo conosceranno!
Una mattina, nonostante il mal di testa, ho incontrato la mia insegnante di arabo: una ragazza sudanese musulmana. La sua casa ha un odore di caffè bruciato, le finestre sono aperte e la stanza è piena di mosche. Lei e la sua famiglia sono rifugiati di guerra e lei è la sorella maggiore di otto figli.
“Oggi disegniamo” le ho detto. Non mi andava di parlare.
Eppure quella mattina, la mia insegnante di arabo ha parlato come non mai, ha raccontato di un abuso nella sua vita, abbiamo pregato e ha disegnato il Signore che la liberava dal male e le dava un Nuovo Libro!
Ecco, la polvere prende un'altra forma, e la speranza per questa donna mi dà pensieri nuovi e di vita.
Il mio Redentore vive
e alla fine si alzerà sulla polvere! (Giobbe 19:25)
Marta – operaia in Nord Africa.