2024 - 10 - Newsletter

La ricompensa

Newsletter 2024-11

Un momento, un istante, quattro uomini armati. “Seguiteci”. 

Così iniziò tutto. Io e mia moglie eravamo da poco tornati sul campo per essere sale e luce in un Paese musulmano. E Dio ci stava aprendo le porte ad un paesino dove non c’è nessuna testimonianza cristiana. 

Quegli uomini ci portarono in commissariato dove iniziarono continui interrogatori da parte della polizia ed il sequestro di tutti i nostri apparati elettronici. 

Ricordo due domande che mi furono poste durante questi interrogatori: “Sei cristiano?”’, risposi: “Si”. E: “Vuoi diventare musulmano?”, risposi: “Sono cristiano”. 

In quei secondi ti passano varie cose per la mente. E una di queste è: “Credo che da adesso in poi le cose peggioreranno”. 

Eppure sai che non puoi dare un passo indietro perché Cristo non ha dato alcun passo indietro nella Sua vita, affinché noi potessimo dare un passo in avanti verso la sua salvezza.

Le cose, in effetti, peggiorarono dal punto di vista umano fino ad essere incarcerati. 

Però: “le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi” (Romani8:18). 


Paure durante quei momenti? Sì. Ansie? Molte. Desiderio di mollare tutto e abbandonare la chiamata del Signore? Mai. 

Perché anche in quei momenti la Sua presenza e la Sua Parola erano con noi. 

Lui non viene mai meno alla promessa di darci cento volte tanto (Marco 10:30) e più di ogni altro dono quello che maggiormente conta: la Sua pace e la Sua gioia.  

Quest’esperienza ha portato con sé alcune riflessioni importanti per la mia vita:

 

Pregare per i perseguitati: dove saremmo a quest’ora se non ci fossero state le intercessioni costanti di fratelli e sorelle per noi?


Predicare il vangelo costa: non importa dove ci troviamo, sempre ci sarà un’opposizione… se viviamo in Cristo (2Timoteo3:12). Ma il nostro “premio è grande nei cieli” (Matteo5:12).

   

Non c’è gioia più grande di stare con Cristo: meditare la Sua Parola, parlare con Lui ovunque ci troviamo, lodarlo, sentire la Sua presenza… c’è qualcosa di meglio?


L’unità della chiesa è indispensabile per la nostra vita: quando dormi su un materassino, steso sul pavimento con altre decine di persone sconosciute in una cella e separato da tua moglie, desideri una sola cosa: stare con i tuoi fratelli e sorelle in Cristo.

 

Una chiamata, un’eternità, un Dio meraviglioso: 

 

sei pronto ad inviare e/o partire?