"La maggior parte delle persone muore a 25 anni, ma viene seppellita a 75", amava ripetere Benjamin Franklin. Non chi serve in una missione, mi permetto di aggiungere. Per pura grazia, servire Dio nell’ambito missionale espone a continue rese dei conti con sé stessi. Mettiamola così: è per chi ama essere “forzato” alla santificazione.
Servo in Porte Aperte da 17 anni, ho viaggiato in quasi 40 paesi, incontrato fratelli e sorelle perseguitati a causa di Gesù ai confini del mondo cristiano, toccato con mano sofferenze estreme che dovrebbero essere kryptonite per la fede, e ciò che i miei occhi hanno visto è una sposa meravigliosa, multiforme, colorata, radicale e fedele: amo la Chiesa di Cristo!
Estendere la gloria di Dio nei luoghi più ostili al Vangelo del mondo è il sogno di Porte Aperte e non serve un teologo per comprendere quanto in comune abbia con Frontiers. Complementari è una parola che userei per descrivere l’azione di queste due missioni per il Regno. L’una prepara team locali, l’altra manda team in loco; l’una è composta da perseguitati sul campo, l’altra da italiani che creeranno perseguitati. Non è mia intenzione fare un’analisi delle due realtà, perciò concludo dicendo che la complementarietà si manifesta anche qui, in Italia, dove queste due sorelle si supportano in vari campi.
Se c’è qualcosa su cui Porte Aperte può esprimersi è la condizione della Chiesa nel mondo: negli ultimi 15 anni la persecuzione contro i seguaci di Cristo è aumentata per estensione geografica, per numeri e in termini assoluti. Alcuni ci leggono segni degli ultimi tempi, io ci leggo urgenza. Urgenza di vigilare e rafforzare il resto che sta per morire (Apocalisse 3:2) per citare la Parola con cui Dio chiamò un ventenne Fratello Andrea nel 1955 a fondare questa missione. Allora, ecco i focus principali della nostra azione sul campo (non in ordine):
Presenza: esserci con chi soffre la persecuzione a causa di Cristo. Stiamo parlando in primis di stare al fianco dei neo convertiti e di coloro che diffondono il Verbo con coraggio;
I più perseguitati: sostenere con aiuti concreti chi paga il prezzo più elevato;
Il Grande Mandato: rafforzare non è l’obiettivo finale, quanto piuttosto rafforzare affinché possano rimanere fedeli al Grande Mandato;
Dove altri non vanno: i più soli e isolati, i più remoti e dimenticati, vogliamo raggiungerli mostrando loro che la Chiesa mondiale li supporta;
I non raggiunti: i più isolati sono spesso a un braccio dai non raggiunti, così la nostra mano, il loro coraggio, la loro fede e la loro posizione unica li rendono efficaci evangelisti tra i popoli senza Cristo;
Affrontare i giganti: l’islam e l’islamizzazione, ma anche l’induismo, il neo-comunismo e la corruzione organizzata sono giganti che opprimono la Chiesa in quest’epoca.
A questo si aggiungono la ricerca, per creare la mappa di studio, di preghiera e di missione denominata World Watch List; il patrocinio, ossia lottare per la giustizia dei nostri fratelli e sorelle, tra i media e le istituzioni in questa nazione; e l’edificazione della Chiesa italiana, perché i cristiani italiani hanno bisogno di guardare alla Chiesa cresce per affrontare le sfide di questi tempi… e a crescere oggi è la Chiesa perseguitata.
Con amore,
Cristian Nani (Direttore di Porte Aperte Italia)
“Alieni residenti” è il titolo del prossimo convegno di Porte Aperte il 9-11 maggio 2025 a Igea Marina (Rimini), dove anche Frontiers sarà presente e attiva. L’invito è aperto a tutti, in particolare a coloro che sentono il bisogno di rafforzare o ritrovare il senso ultimo per cui sono al mondo.