Ricordo quando da piccola la gara che volevo vincere era preceduta quasi sistematicamente dal: Pronti? Partenza… VIA!”
Nonostante mi sentissi pronta già alla preparazione di quella corsa o gara, inevitabilmente partivo dopo gli altri, o strada facendo mi sorpassavano. Qualche volta sono riuscita ad arrivare alla mèta per prima! Non ho seguito la mia carriera sportiva, altrimenti oggi sarei una Sofiia Yaremchuk! :P
I momenti che ricordo con gioia non erano i successi, ma il lavoro di squadra, la fatica e l’impegno, quel senso di appartenenza a quel premio, anche se non era mio, perché se corri in una gara, una parte di premio è anche tuo!
Quando qualcuno vuole intraprendere un viaggio per scoprire il proprio ruolo nel grande mandato che Gesù ci ha affidato, un po' succede questo… si parte, si rallenta, a volte si parte dopo, spesso si arriva al traguardo, ma una parte tra le più significativa è la preparazione, quella che ti sprona, che ti fa fare i conti delle distanze, che ti fa sudare e sognare…
Lo scorso week end abbiamo vissuto un momento di preparazione pratica per equipaggiare circa 17 ragazzi che si divideranno in ben tre viaggi a breve termine (circa 10/12 gg) tra settembre – ottobre e gennaio. Andranno in nord e centro Africa e un gruppo in Asia Centrale.
Quello che è accaduto, dopo aver intrapreso precedentemente una preparazione teorica affrontando temi come l’approccio alla cultura, la sottomissione, il servizio, l’unità ecc, è che ognuno ha potuto toccare, seppur in maniera simulata, quello che può avvenire quando si va sul campo di missione. Unità, sopportazione, rinuncia, collaborazione, passione, preghiera comunitaria e personale, vittorie e sfide, comprendere e abbracciare le proprie debolezze e punti di forza… un Pronti? Partenza e Via!
È stato così entusiasmante percepire negli sguardi di ogni singolo ragazzo, quell’approccio all’urgenza di portare Gesù dove il Suo vangelo non è conosciuto, scorgere in ogni arresa quell’ubbidienza che appartiene al Regno, sentire in ogni preghiera il bisogno di morire a noi stessi per essere sempre più conformi a Gesù, che si è fatto uomo per servire me, te e ogni popolo, tribù e nazione, sacrificarsi per onorare l’altro, rinunciare per essere ammaestrabili e crescere in questa attitudine… per quel premio: conquistare anche solo un perduto!
Questa è solo una preparazione, quell’allenamento che ci porta a sognare, che ci unisce e ci fa desiderare ancora più profondamente il cercare il Suo volto e la Sua direzione. E se è solo Pronti?”, non oso immaginare la ”Partenza”, ma soprattutto il “Via!”, perché il “Via!” è il sì di ogni uomo e donna che toccherà con i propri piedi quelle nazioni che hanno necessità di speranza, è la preghiera costante, è il cambiamento del cuore che fa Sì, Signore, manda me!”
Preghiamo che ogni ragazzo/a possa vivere questo tempo che li separa dai viaggi con aspettativa e alimentando la propria connessione a Dio. Che possano avere chiaro, al loro ritorno, il piano di Dio per le loro vite.
Preghiamo per le estremità della terra, perché il Suo Regno venga.